L’ansia è un fisiologico meccanismo di auto-protezione dell’organismo di fronte ad eventi stressanti o potenzialmente dannosi.
La reazione di fuga è l’antenato dell’ansia moderna
Sin dalla sua comparsa sulla Terra, l’uomo ha dovuto confrontarsi con situazioni pericolose che potevano compromettere la sua incolumità. Per garantire la sopravvivenza della specie, il nostro organismo ha sviluppato un meccanismo automatico di difesa mediato dal sistema nervoso simpatico: la reazione di attacco o fuga. La percezione di un pericolo induce un repentino aumento dei livelli di adrenalina, che a sua volta scatena una rapida risposta di tutti gli apparati (locomotore, respiratorio, cardio-circolatorio). Il corpo si prepara alla reazione con un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, finalizzate a fornire ai muscoli i nutrienti e l’ossigeno necessari per…correre!
Quali sono gli eventi percepiti come ansiogeni?
Fortunatamente ai giorni nostri non dobbiamo più sfuggire di fronte ad una tigre con i denti a sciabola! Il nostro sistema nervoso autonomo rileva però altri tipi di rischio: un rumore nel cuore della notte, un colloquio di lavoro, un luogo chiuso ed affollato, una situazione sconosciuta che non sappiamo gestire… La percezione del problema comporta dei veri e propri sintomi fisici, come sudorazione, tachicardia, affanno, aumento della circolazione periferica, fino ad arrivare a disturbi intestinali o vertigini. Ma una volta ridimensionato il problema, con qualche respiro profondo, riusciamo a tornare alla normalità.
Come si manifesta un attacco di panico?
Alcuni soggetti sensibili o predisposti possono invece sperimentare una sensazione molto spiacevole, definita da molti terrificante: l’attacco di panico. Uno stimolo spesso innocuo può scatenare un’estrema attivazione dell’atavica reazione di fuga, con la pressante sensazione di non riuscire a mettersi in salvo. Tremori, vertigini, nausea, dolore toracico possono paralizzare il soggetto colpito per un periodo di tempo compreso tra i 5 ed i 20 minuti, in media. Una volta vissuto questo spiacevole evento, si prova spesso la paura di riviverlo e si tende ad evitare le situazioni o i luoghi in cui si è manifestato.
Come gestire un attacco di panico?
Per prima cosa, è importante ricordare che l’attacco, per quanto spaventoso, ha una durata limitata nel tempo. Contare mentalmente può aiutare a prendere consapevolezza del passare del tempo e dell’avvicinarsi della fine. Si può cercare di distrarre la propria attenzione dai sintomi che si stanno provando visualizzando un’immagine positiva, in attesa che il disturbo si auto-esaurisca. Focalizzare la propria attenzione sui sintomi e sulla paura innesca un circolo vizioso deleterio che va evitato.
Nel caso in cui il problema sia invalidante al punto da compromettere la vita sociale, è sempre meglio affidarsi ad uno psicoterapeuta.
Un aiuto naturale per riportare la calma
L’ansia generalizzata e gli attacchi di panico possono dipendere da uno squilibrio dei neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale. Un’alimentazione varia e bilanciata aiuta a fornire all’organismo tutti nutrienti necessari per riportare l’equilibrio. Un ridotto consumo di alcolici e caffeina, un sonno regolare e ad una moderata attività fisica possono migliorare lo stato d’animo generale. Può inoltre essere utile portare con sé, quasi come un talismano, lo spray orale Phytonerv Neotrasmitter, da spruzzare sotto la lingua nei momenti di difficoltà per una rapida azione.