Pancia gonfia: tante cause per un unico problema

Un addome snello e piatto è il sogno di tutti, ma per combattere la pancia gonfia è necessario prima di tutto capire le cause scatenanti.

Un problema difficile da digerire…

Quando si parla di forma fisica, la misura del girovita rappresenta un dato importante per capire lo stato di salute di tutto l’organismo: non sempre il suo aumento dipende però da problemi di sovrappeso. La distensione addominale, cioè l’aumento della circonferenza dell’addome, spesso dipende da una digestione appesantita da pasti troppo abbondanti o frequenti. Le secrezioni gastriche e gli enzimi digestivi non riescono a fare il loro lavoro, aumentando i tempi di permanenza del cibo nello stomaco. In questo caso il gonfiore sarà localizzato in alto, a livello quasi toracico. L’assunzione di enzimi digestivi, associata alla suddivisione del cibo su 5 pasti giornalieri (3 principali e 2 spuntini), aiuterà a gestire al meglio il problema.

Se il gonfiore è invece localizzato nell’addome, al di sopra dell’ombelico, può dipendere da una ridotta attività epatica. I sali biliari sono fondamentali non solo per digerire i grassi, ma anche pertamponare il pH dei succhi gastrici. Se il fegato non lavora correttamente, o se il pasto è stato molto abbondante, l’intestino tenue perde il suo pH fisiologico. Batteri non normalmente presenti in questa sede fermentano i cibi ricchi di nutrienti, sviluppando gas che provoca a sua volta tensione. Un ciclo di depurazione epatica, a base di Cardo mariano o Carciofo, aiuterà il fegato a riprendere le sue funzioni e favorirà l’eliminazione delle tossine accumulate.

Cosa succede se la pancia è gonfia e dura?

Molte volte il gonfiore addominale dipende da un rallentamento del transito intestinale. Le scorie alimentari, non correttamente smaltite, permangono troppo a lungo nell’intestino e alimentano la proliferazione dei batteri commensali della microflora. Alcune specie batteriche in particolare, con metabolismo di tipo fermentativo, causano la massiccia produzione di gas che normalmente viene eliminato tramite la peristalsi. Se l’intestino è pigro, i gas si possono accumulare e premere contro la parete intestinale, che per reazione si contrae. La pancia appare dura proprio perchè la muscolatura involontaria è contratta, a volte al punto da generare spasmi dolorosi. Il primo step di trattamento in questo caso passa attraverso le classiche piante carminative (Finocchio, Anice, Cumino, Carvi) che hanno la capacità di rilassare la muscolatura mentre riducono la fermentazione.

La regolarità intestinale garantisce il corretto “flusso” dei nutrienti, la regolare eliminazione delle scorie ed il benessere dei batteri commensali. Le fibre alimentari aumentano la massa fecale e favoriscono il transito, ma fungono anche da supporto per la proliferazione batterica. Non si deve dimenticare l’importanza dei batteri “buoni” nel completare la digestione degli alimenti e nel favorire l’assimilazione di vitamine e minerali. Allo stesso tempo, la proliferazione dei batteri fermentativi deve essere contenuta per evitare gonfore e disagio. Non tutte le fibre vanno bene per contrastare il gonfiore: ad esempio quelle ricche di zuccheri possono accentuare il problema! Le fibre prebiotiche sostengono la crescita di Bifidobatteri e Lattobacilli, che a loro volta competono con i batteri “cattivi”. In casi eccezionali (ad esempio dopo cure farmacologiche) può infine essere necessario ripopolare la mucosa intestinale con fermenti lattici vivi probiotici.

La linea perfetta parte dalla pancia

Quando si parla di forma fisica, la misura del girovita è spesso al centro dell’attenzione perché rappresenta una preziosa indicazione dello stato di salute dell’organismo. Sia nell’uomo che nella donna, l’accumulo dei chili di troppo comincia proprio dall’addome e può essere accentuato dalle alterazioni del processo digestivo appena descritte. La mancata eliminazione epatica ed intestinale delle tossine e delle scorie alimentari, può provaocare un rallentamento del metabolismo e un aumento del peso corporeo. Una ridotta funzionalità del fegato può infine determinare un accumulo di grassi di riserva proprio a livello addominale. A chi rivolgersi per risolvere una volta per tutte il problema? In assenza di specifiche patologie o trattamenti farmacologici, provate a chiedere consiglio al vostro Erborista o Farmacista di fiducia per costruire un percorso detox mirato in base alle vostre esigenze personali.