La Curcuma è ampiamente utilizzata in cucina dalle popolazioni orientali, con benefici concreti dovuti alla protezione dai radicali liberi.
La dieta segreta degli ultracentenari di Okinawa
Okinawa è un arcipelago del Giappone noto in tutto il mondo per l’altissima concentrazione di ultracentenari che lo popolano. Gli abitanti seguono uno stile di vita attivo, in un ambiente incontaminato, ma il segreto sembra dipendere soprattutto dalla loro alimentazione. Per prima cosa si osserva un minor consumo di riso, carne e pesce rispetto ad altre aree del Giappone, con prevalenza di verdure, soia e legumi. Si nota inoltre un abbondante uso di Curcuma, associata a Zenzero ed Artemisia. Ne consegue una netta riduzione di malattie cardiovascolari, cancro al seno ed alla prostata, demenza senile, che permette agli abitanti di raggiungere in ottimo stato di salute traguardi d’età considerevoli.
Quali sono i benefici della dieta di Okinawa?
Gli abitanti dell’isola seguono una dieta a basso contenuto calorico: la regola è non saziarsi mai completamente, ma all’80% circa. La ridotta assunzione di proteine animali e l’ampio consumo di vegetali freschi offrono altri importanti vantaggi: una riduzione dello stato infiammatorio generale dell’organismo e una concreta protezione dallo stress ossidativo. Non va inoltre trascurata l’azione della Curcuma e del suo principio attivo Curcumina contro infiammazione e radicali liberi, cause scatenanti della gran parte delle patologie degenerative che affliggono il mondo occidentale. La dieta di Okinawa è per molti aspetti simile alla dieta mediterranea, ma integrata con l’uso della Curcuma.
Perché la Curcuma fa bene?
Le proprietà curative della Curcuma dipendono principalmente dalla sua spiccata attività antiossidante, che contribuisce al rallentamento della degenerazione cellulare indotta dai radicali liberi. Fegato, sistema nervoso centrale ed apparato cardiovascolare traggono concreto beneficio da questa protezione. La spezia sembra contenere la risposta infiammatoria ed i sintomi correlati ad allergie, malattie croniche intestinali ed articolari. Numerosi studi scientifici attribuiscono gran parte di queste attività alla molecola attiva Curcumina, naturale bio-protettore contro i radicali liberi.
La Curcuma fa dimagrire?
La presunta azione dimagrante attribuita all’estratto di Curcuma è una conseguenza indiretta delle proprietà della dieta di Okinawa. La spezia sicuramente stimola le funzioni digestive e migliora l’assimilazione dei nutrienti. L’estratto di Curcuma favorisce anche l’attività epatica ed aumenta di conseguenza la capacità depurativa del fegato dalle scorie metaboliche. Le tossine accumulate possono saturare il metabolismo, rallentarlo e favorire l’accumulo di liquidi ed adipe nei tessuti.
Un buon detox è fondamentale per preparare il terreno ad una perdita di peso spontanea e naturale, perché contribuisce alla riattivazione del metabolismo, ma non è sufficiente per determinare un consistente calo di peso. La Curcuma da sola non può aumentare il consumo calorico e ridurre la massa grassa! Per tale scopo è possibile assumere estratti vegetali ad azione “termogenica”, come l’Arancio amaro, il Tè verde o la Piperina. Quest’ultima viene spesso abbinata all’estratto di Curcuma in quanto bioattivatore vegetale in grado di aumentare efficacemente l’assorbimento intestinale della Curcumina senza effetti collaterali.
Come aumentare l’assorbimento della Curcumina?
La Curcumina è liposolubile, cioè si scioglie più facilmente nei grassi che nell’acqua, e sono proprio i grassi a mediare il suo assorbimento intestinale. È quindi sufficiente stemperare la polvere di Curcuma in olio di oliva per aumentare la sua biodisponibilità, magari abbinando un pizzico di pepe nero: secondo alcuni studi, la Piperina è in grado di migliorare l’assorbimento della Curcumina e di amplificare la sua azione antiossidante. Se la cucina non è il vostro forte, troverete in commercio integratori alimentari ottimizzati.
Per approfondire le proprietà benefiche della Curcuma puoi consultare numerosi siti, ad esempio questo.
